A poche settimane dall’inizio del mondiale di F1 2022 il futuro di Michael Masi è ancora avvolto in una nebulosa. Indagini sono in corso – ve ne abbiamo parlato in approfonditi focus – e da queste, probabilmente, dipenderanno le sorti del dirigente australiano non apparso ineccepibile nelle ultime battute del Gran Premio di Abu Dhabi.
La FIA è sotto pressione, a giusta causa. I team chiedono a gran voce che le procedure vegano meglio chiarite per evitare ulteriori polemiche che hanno avvelenato il clima durante un duello acceso ed entusiasmante tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. Non è solo Mercedes, quella che si considera parte lesa, ad auspicare un cambio di passo. E’ la stessa Red Bull, ovviamente in forme diverse, a chiedere ai decisori che si imposti uno scenario scevro da pericolose contraddizioni regolamentari ed interpretative.
Chris Horner, team principal della compagine con sede a Milton Keynes, ha subito messo le cose in chiaro: Michael Masi sta bene al suo posto. Non si tocca. Va semplicemente supportato, coadiuvato nella catena di comando. Che non è altro che l’idea che Peter Bayer ha espresso qualche giorno fa facendosi, tra l’altro, latore delle visione di Ben Sulayem che da quando è diventato presidente della Federazione Internazionale ha preso molto a cuore la faccenda.
Evidenza confermata dallo stesso Horner che ha sostenuto la necessità di semplificare il regolamento in modo da permettere a chi deve prendere decisioni fulmine e di non andare in confusione osservando mille commi, centinaia di cavilli e dettagli troppo spesso mal redatti.
Semplificare le norme offrendo più strumenti operativi. C’è un passaggio interessante di un’intervista che il dirigente sportivo britannico ha rilasciato a Sky Sports UK F1 che dà un’indicazione condivisibile su quello che potrebbero stabilire a Place de la Concorde nelle analisi tutt’ora in corso di svolgimento:
“Gli strumenti a disposizione delle squadre sono molto più avanzati di quelli che hanno Michael Masi e il suo team. Quindi penso che ci sia stata molta attenzione durante l’inverno su questo aspetto. Vedrei il ruolo di race director supportato meglio. Questo per consentire di operare scelte più facili e rapide. Ovviamente serve anche rivedere i regolamenti per renderli più accessibili“.
Pochi, semplici, accorgimenti che aiuterebbero la F1 a ritrovare quella credibilità parzialmente smarrita dopo l’epilogo di Yas Marina. La rimodulazione di certe dinamiche non andrebbe incontro ai desiderata della sola Mercedes; sarebbe una sterzata salvifica per tutta la massima categoria del motorsport. Un necessità ormai improcrastinabile.
F1-Autore: Diego Catalano– @diegocat1977
Foto: F1, Red Bull, Mercedes