Gp Miami 2022: nuovi discutibili circuiti, stesso imprendibile Verstappen…

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Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) - Gp Miami 2022

Non è bastata neanche una prima fila rossa ad impedire al campione del mondo di F1 in carica di ripetersi dopo Imola. Il quinto atto del mondiale 2022 ha visto Verstappen confermare la sua impressionante statistica di inizio campionato: ogni gara che porta a termine, la vince. Sia chiaro, a Sakhir ed a Melbourne non avrebbe vinto a prescindere. In ogni caso questo non mette Leclerc nella più facile delle posizioni per tentare di arginare l’olandese, che appare in uno stato di forma straordinario tanto quanto la vettura che guida. 

Se è vero che i problemi di affidabilità hanno pesantemente minato il bottino complessivo del numero 1, dall’altra è vero che Red Bull sembra aver trovato da subito la giusta strada evolutiva per la propria monoposto. Cosa che non si può dire della squadra di Maranello, che sembra aver deciso di attendere la prossima gara di Barcellona per portare un più corposo pacchetto di aggiornamenti (leggi qui per saperne di più), tentando nel frattempo di arginare l’avversario e di limitare i danni. Lo sviluppo sarà la vera e propria chiave di volta della seconda parte di campionato, visto e considerato che con 18 gare ancora da disputare ogni decimo rischia di essere fondamentale. 

Al netto della Safety Car infatti, nel finale di gara – e dunque con simili condizioni di gomme e benzina – la Ferrari è apparsa essere molto più vicina alla rivale di quanto non lo fosse dopo la partenza. Tanto si può dire sull’inizio di gara infatti, ma delle valutazioni più o meno personali sulla condotta di gara di Leclerc e Sainz (dal mio punto di vista, in linea con le aspettative), va detto che sono bastati 9 giri a Verstappen per sbarazzarsi di entrambi ed involarsi in vetta. Il che, per essere chiari, la dice lunga anche sull’effettiva differenza di passo tra i due. 

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lo spagnolo Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) durante il week-end di Miami

Questo al netto di tutto ciò che riguarda invece la nuova ed inedita location e le sue difficoltà nei sorpassi: il tracciato di Miami si è dimostrato discutibile ed artificiale tanto quanto Jeddah, ma soprattutto inutilmente pericoloso ed incapace di agevolare i duelli nonostante l’uso prolungato del DRS. In una F1 che cerca spettacolo e fa della sicurezza uno dei suoi capisaldi, risulta folle dover prendere atto che le ultime due piste inserite in calendario siano così lontane da tutto questo. 

L’unico vero guizzo, negli ultimi giri, ce lo hanno regalato dunque i due duellanti Mercedes: tra un Hamilton che continua a faticare ed una monoposto che non sembra riuscire ad avvicinarsi ai due top team, l’unica certezza della squadra di Wolff sembra essere proprio Russell, alla quinta top 5 consecutiva per le frecce d’argento. Una cosa è certa: con il budget e le competenze a disposizione per gli sviluppi, al netto di un progetto che potrebbe essere effettivamente “nato sbagliato”, una Mercedes che non ha nulla da perdere rischia davvero di diventare l’ago della bilancia per il finale di campionato.


F1-Autore: Marco Santini – @santinifunoat

Foto: Scuderia Ferrari

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