sabato, Ottobre 12, 2024

Gp Italia 2022/Analisi on board Fp2: Ferrari, da rivedere il passo gara

La prima sgambata del sedicesimo round del mondiale di F1 2002 è andata in scena. Seppure sia troppo presto per dare giudizi sull’operato del Cavallino Rampante, Ferrari ha messo in atto un preciso piano di lavoro per azzeccare l’assetto più idoneo sulla pista lombarda. L’ala posteriore a basso carico (clicca qui per saperne di più) si è rivelata fattuale nei tratti ad alta velocità di percorrenza, garantendo una certa spinta verticale per affrontare i tratti più lenti del tracciato.

Benché la messa a punto delle F1-75 sia pressoché la medesima, dobbiamo rilevare una certa discrepanza nell’andamento della curva telemetrica. I tecnici di Maranello hanno infatti deciso di diversificare lo studio sulla parte ibrida, andando ad utilizzare due configurazioni ben differenti. Lo scopo è stato quello di capire in quale parte del circuito i circa 165Cv recuperarti dati moto generatori postessero fare la differenza.

F1
confronto telemetrico tra Carlos Sainz e Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) durante le Fp1 del Gran Premio d’Italia edizione 2022

Prendendo il esame l’immagine in alto possiamo confermare quanto detto. Il divario si nota chiaramente alla fine dei tre primi tratti ad alta velocità di percorrenza, dove il clipping prodotto dalla numero 55 risulta più che evidente. Stesso discorso vale per la velocità di punta, 5 Km/h in più a favore del monegasco. Durante le Fp2 verranno realizzate ulteriori prove per andare a decidere la mappatura più consona.

A livello di passo gara Red Bull si conferma molto solida. Benché quattro tornate non siano molte per analizzare il ritmo espresso, in configurazione high fuel la RB18 si è mostrata più in palla dell’auto modenese. C’è da dire che gli assetti sono ancora in fase di studio e solo a margine della prossima sessione potremmo ricavare dati più utili per analizzare al meglio il rendimento delle vetture con alto quantitativo di carburante a bordo.


F1. Gp Italia 2022: live Fp2

Tutto è pronto per l’azione in pista. Uno dei temi caldi sarà senza dubbio quello legato ad eventuali cambi sui sistemi sospensivi, fattore molto importante per gestire il porpoising dopo la direttiva TD039. Provvedimento che di fatto ha limitato non poco le performance delle auto modenesi da Spa-Francorchamps in poi, malgrado Binotto, in qualche modo, abbia cercato di smentirlo.

Le condizioni meteorologiche ricalcano quelle dell’ora di pranzo. Temperatura dell’aria in lieve aumento, così come quella dell’asfalto. Venti deboli e umidità similare. Le ultime operazioni per controllare lo stato delle monoposto sono state ultimate con successo e i ferraristi si apprestano a salire sulle proprie vetture.

Sainz abbandona la pit lane montando le Pirelli a banda gialla, mescola non ancora non testata dai piloti Ferrari. Quando Carlos conclude il suo primo tentativo push, Leclerc scende in pista. Il sottosterzo si palesa nel giro del monegasco. Lo fa in curva uno e alla Variante della Roggia, per poi ripresentasi all’Ascari. Ciò nonostante il crono è ottimo e vale la prima piazza davanti a Verstappen, persa il giro successivo per soli 4 millesimi.

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il monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua F1-75 durante le Fp2 di Monza

Si passa ora alla modalità endotermico Engine 4, agendo sul manettino dell’ERS per regolare la potenza. La guida di Sainz pare più prudente in questa fase. In radio l’iberico commenta un paio di errori commessi che comunque non gli vietano di migliorare la sua prestazione. Adami gli suggerisce un brake release più accurato in curva 2, sommato alla necessità di centrare l’apex di curva 4. Mentre Marcos consiglia a Charles una marcia in meno alla 11 per sfruttare al massimo la trazione in uscita. I successivi intenti accrescono l’handling prima di tornare nel garage.

Dopo un rapido studio della telemetria e conseguente cambio di carico all’anteriore le F1-75 scendono nuovamente in pista. Il primo è Leclerc con un treno di Soft nuove. Il ferrarista cura con particolare interesse l’attivazione delle mescole. Mode push e si parte. In seguito ad un errore nel T2 l’ex Alfa Romeo alza il piede, effettua un passaggio dalla pit lane e chiede un ulteriore cambio di downforce all’avantreno: “plus 3 click“. Nel frattempo anche Carlos torna a guidare con le Pirelli a banda rossa nuove. Schumacher si ferma tra curva 5 e 6: Red Flag.

Charles è molto attivo in radio. Si interroga sul perché la direzione gara abbia addirittura stoppato la sessione e inoltre chiede i miglioramenti di Verstappen tra un run e l’altro. Sfortunato lo spagnolo che non è riuscito a concludere il suo giro secco. Messa in sicurezza la Haas si torna all’azione. Gomme Soft usate per entrambi gli alfieri di Maranello. Il madrileño riesce ad abbassare il suo tempo piazzandosi in vetta alla classifica malgrado un errorino in curva 1. Anche Leclerc si migliora. Lui sesso si rende conto, però, di aver perso molto tempo nelle prime due curve. Marcos conferma: sono 2 i decimi lasciati per strada in quel tratto.

Mentre Sainz si ritiene comunque soddisfatto prima di prendere la corsia box, il monegasco preferisce effettuare un ulteriore tentativo. Malgrado non si migliori pare abbia capito come affrontare d’ora in poi il T1. Giunto nel garage si prepara per le prove high fuel, esattamente come il compagno. Tra i due è lo spagnolo a tornare in pista per primo. La numero 55 monta un set di Medium. Lo segue qualche minuto più tardi anche Charles ma con le Soft per diversificare le prove sul passo gara.

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lo spagnolo Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) abbandona la pit lane durante le Fp2 a Monza

Con i serbatoi pieni le rosse sembrano comportasi discretamente. Ciò malgrado il passo di Max molto costante, a parità di mescola con l’iberico, è più veloce. Carlos commette un errore nel T2 e pregiudica il quarto passaggio. Il sottosterzo si palesa in questo caso. Adami chiede un test sulle configurazioni pre mappate relative all’impianto frenante in curva 2, nel tentativo di aiutare il ferrarista a gestire la vettura. L’iberico riferisce una certa difficoltà al posteriore, per questo chiede un cambio all’avantreno per bilanciare maggiormente la monoposto.

Nel frattempo Marcos chiede un tyre management per amministrare le coperture che tendono ad andare in overheating. Realizzata la modifica Sainz riprende la sua marcia, si informa sui tempi Red Bull e si getta a capofitto nelle due ultime tornate. La sessione esaurisce il suo tempo. Resta modo di praticare le solite prove di partenza sulla griglia e niente più.

A margine della seconda sessione possiamo definire la giornata della Ferrari come classico venerdì di studio. Diverse le prove per adattare al meglio le due F1-75 al tracciato che, ancora una volta, come a Zandvoort, sembra trovarsi più a suo agio nelle simulazioni di qualifica. Per quanto concerne il passo gara emerge la necessità di gestire i compound dopo non molti passaggio e il ritmo, rispetto alla rivale austriaca, resta più alto. 

Lo studio al simulatore tra pomeriggio e notte rivelerà le modifiche da apportare, nel tentativo di estrapolare il massimo rendimento. A livello sospensivo sembra che mani ancora qualcosa per accrescere la confidenza tra mezzo meccanico e pilota. Un buon inizio, senza dubbio, che tuttavia necessita un ulteriore step per potere competere con l’attuale leader del campionato mondiale.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Foto: Scuderia Ferrari

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