domenica, Aprile 28, 2024

Regole tecniche 2023: Mercedes è davvero favorita?

Nel campionato del mondo di F1 dominato da Red Bull e da Max Verstappen si è fatto in gran discutere di cambi normativi in corso d’opera. Molto si è dibattuto sulla direttiva tecnica 039 che, volendo essere precisi, non ha rappresentato una mutazione regolamentare ma una meglio definita interpretazione di ciò che il testo di riferimento stabiliva.

Senza perderci in ulteriori spiegazioni poiché la vicenda e nota e ampiamente approfondita, la vulgata comune – e non per questo necessariamente corrispondente al vero – è che la FIA abbia agito sotto indicazione di un team a scapito di chi stava guidando le operazioni. Alla fine la pista, il più inflessibile e spietato dei giudici, ha detto che Red Bull è rimasta laddove era in precedenza e che la rimonta della Mercedes, da qualcuno preconizzata come fatto certo, è stata un embrione che non si è sviluppato nonostante la vittoria in Brasile.

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Dettaglio del fondo della Mercedes W13 – Gp Francia 2022

La W13 aveva cominciato il suo recupero tecnico ben prima di Spa Francorchamps, il gran premio di debutto dell’istituto tanto chiacchierato, dove la macchina grigia si è mal comportata. La creature di Mike Elliott aveva dato ampi segnali di miglioramento, in precedenza, a Silverstone dove la vittoria era sfumata per un errore dei box e per una safety car beffarda. Ad incrociare le tempistiche, quindi, v’è la conferma che non c’è stata correlazione causa (direttiva) – effetto (presunto miglioramento prestazionale).

Dal dibattito sulla specifica del normatore ne è scaturito un cambio regolamentare che entrerà in corso di validità dal 2023. In estrema sintesi la cosa investe la parte bassa delle vettura. La FIA, difatti, ha decretato un aumento dell’altezza dei bordi esterni del pavimento di 15 millimetri rispetto al 2022 con una deflessione verticale non superiore a 5 mm quando un carico di 250N viene applicato verso il basso e non più di 5 mm quando il suddetto carico viene applicato verso l’alto.

Con questa mossa la Federazione, sotto l’impulso di Liberty Media Corporate che è il grande orchestratore, intende ridurre la capacità delle vetture di correre molto aderenti all’asfalto per evitare il riattivarsi del pompaggio aerodinamico. L’effetto secondario di questo provvedimento dovrebbe essere una riduzione dell’effetto Venturi con un abbassamento del carico totale proveniente dal sottoscocca.

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Imboccatura del fondo Mercedes W13

F1. Mercedes penalizzata delle regole 2023?

Se il “teorema accusatorio” di certi osservatori è valido allora la Mercedes dovrebbe beneficiare di tale contesto. Secondo Karun Chandhok, commentatore per Sky Sports F1, non è affatto così. Questa “mutazione genetica” del regolamento potrebbe avere un effetto negativo sulla vettura di Brackley che storicamente non ha mai lavorato ad un’altezza eccessivamente elevata.

Indirettamente lo ha confermato anche Andrew Shovlin quando ha spiegato che la W13 è stata troppo spesso impostata con un setup rigido e alto per ovviare al pompaggio. Cosa che non ha consentito di sublimarne le caratteristiche osservate durante la fase progettuale. Nel 2023, dunque, il problema potrebbe ripalesarsi.

C’è un cambiamento di regolamento il prossimo anno, che è piccolo ma non insignificante in termini di altezza. Qual è l’unica squadra storicamente che non ha corso ad alta quota? La potenza del cervello che ha vinto tutti quei Campionati del Mondo è ancora lì a Brackley e Brixworth. Ma non penso che sia ancora così facile da risolvere come si potrebbe pensare“. Queste le osservazioni di Chandhok.

La riflessione dell’ex pilota indiano non è poi così campata in aria. In Mercedes, sin dagli albori dell’era turbo-ibrida, hanno sempre definito il concept aerodinamico su un’auto molto parallela al suolo. Una strada filosofica diversa da quella intrapresa convintamente dalla Red Bull che si è sempre affidata ad una vettura con un angolo rake molto pronunciato. Il contesto tecnico del 2022 ha molto limitato questa differenza. Ma con lo scorrere della stagione, la RB18 ha via via accentuato la tendenza ad avere un posteriore più alto per soddisfare le caratteristiche di guida di Verstappen che adora un muso piantato ed un retrotreno più “leggero”.

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Il fondo della Red Bull RB18

Il campionato scorso, quindi, ha dimostrato come Adrian Newey abbia creato un mezzo più versatile e adattivo al contesto mutevole. Se la tendenza si confermasse, nonostante le limitazioni scaturenti dal balance of performance tecnico e dalla penalità arrivata per l’infrazione delle regole finanziari, la RB19 potrebbe ancora avere un vantaggio importante. Specie su una Mercedes dimostratasi poco flessibile.

Ovviamente, consci dell’esperienza accumulata in nove mesi di gare, anche a Brackley potrebbero aver sviluppato l’antidoto efficace. Lo sperano vivamente George Russell e Lewis Hamilton. E tutti quelli che si augurano un mondiale che non sia un monologo a tinte blu.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: 
F1TV, Mercedes AMGOracle Red Bull Racing

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