domenica, Maggio 19, 2024

Ferrari: cinismo e freddezza per tornare in vetta

C’è grande attesa per l’imminente stagione 2023 di F1, non soltanto perché potremo finalmente assistere di nuovo agli affascinanti duelli che tanto ci sono mancati durante questa lunga pausa invernale.

Il campionato (la cui prima tappa prevista sarà in Bahrain il 5 marzo) si preannuncia davvero promettente, probabilmente anche più di quello dello scorso anno: senz’altro gli occhi saranno puntati sul tridente Red Bull/Mercedes/Ferrari, di cui si attende già con impazienza la presentazione delle monoposto.

Manca sempre meno difatti, all’atteso appuntamento grazie al quale conosceremo le eredi delle vetture protagoniste della stagione 2022: chiaramente a febbraio, rispettivamente il 3, il 15 ed il 14.

F1. 2023: cosa aspettarsi dalle tre big

Dalla futura RB19 chiaramente ci aspettiamo continuità: fondamentale in casa Red Bull riuscire a non interrompere questo (si presume) triennio di successi, anche se ricordando il debutto della RB18 tornano alla mente dei momenti abbastanza difficili per il team di Milton Keynes. Tuttavia ciò non ha intimorito la squadra, che anzi sulla base di una meticolosa ripresa ha costruito una vittoria strepitosa, forse ancor più clamorosa proprio per questo.

D’altro canto della Mercedes bisogna ipotizzare un trionfale ritorno: la W13 è stato un bel banco di prova, e nella più buia difficoltà sono riusciti comunque a costruire qualche bel colpo di testa di cui accontentarsi. Certi che abbiano imparato dagli errori, avranno messo a punto tutto ciò che di critico c’era in quella monoposto capricciosa; non c’è dubbio che quindi abbiano tutte le carte in regola per presentare una vettura senz’altro più competitiva.

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Lo sguardo tra Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) e Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1)

Ma probabilmente è la Ferrari quella ad essere più attesa: l’andamento della scorsa stagione d’altronde, ha messo in evidenza che una base su cui poter costruire una vittoria, presumibilmente c’è. Certo, purtroppo non tanto salda, altrimenti gli eventi avrebbero potuto prendere un’altra piega, ma in ogni caso abbiamo assistito ad un campionato molto diverso rispetto ai precedenti.

E come oramai ben noto, anche l’arrivo del nuovo team principal Fred Vasseur in sostituzione di Mattia Binotto, ha rappresentato quella rivoluzione tanto richiesta da molti. Un momento delicato che però potrebbe aprire ad un anno di rodaggio in vista di una potenziale vittoria; o perlomeno è quel che si presume possa accadere.

Ancora non sappiamo di che pasta sia fatto Fred e con quale linea guida si stabilirà al timone della Ferrari, quel che è certo che ogni cambiamento (specialmente uno così) richiede tempo per assestarsi.

F1. Ferrari: le parole di chi l’ha vissuta dall’interno

Anche Felipe Massa, il quale avendo militato in Ferrari dal 2006 al 2013 conosce molto bene l’ambiente e le sue dinamiche, è dello stesso avviso: ricorda infatti quanto anche lo stesso Jean Todt abbia avuto bisogno di tempo prima di riuscire a tirare su una scuderia vincente, contribuendo a rinsaldare quel mito che la Rossa ha da sempre incarnato.

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Felipe Massa

Ad avviso di Felipe, l’arrivo di Vasseur era perciò necessario: Si vedeva che c’era confusione all’interno, i rapporti tra Binotto e la presidenza non erano buoni. Ed invece la fiducia da parte dei vertici è fondamentale […] Era normale che alla fine questi errori li pagasse Mattia: molto bravo, tecnico di talento, ma comunque non è arrivato il risultato: la sua uscita non è stata una sorpresa”.

E quando gli viene chiesto quale potrebbe essere il percorso giusto atto a riportare la Ferrari in auge, il suo raffronto è nuovamente con l’ex dirigente francese: Con una squadra equilibrata che non soffre la pressione dell’attesa: quando arrivai, la Ferrari era più fredda di questa perché Jean Todt riusciva a renderla tale”.

In ogni caso, sostiene quindi che ci siano più cose che non hanno funzionato tra affidabilità, strategia e piloti stessi, aggiungendo però anche che se il compito del team è creare un connubio tra monoposto vincente e squadra funzionante, il resto è comunque tutto nelle mani di Charles Leclerc e Carlos Sainz.

Ed anzi, suggerisce che Vasseur si concentri maggiormente sul monegasco, rendendolo la punta di diamante della scuderia proprio come hanno fatto Red Bull con Max o Mercedes con Lewis: questo potrebbe tradursi in un’estensione di contratto considerevole, in vista della oramai prossima scadenza a fine 2024.

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Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) e Toto Wolff (Mercedes AMG) – Stagione 2022

Ma attenzione agli imprevisti: se ipotizzassimo un’eventuale uscita di scena del Re Nero (poiché anch’egli sotto medesimo termine contrattuale), considerati i suoi 38 anni e la sua ferma intenzione di non voler correre sino ai 40, potrebbe palesarsi l’opzione sedile vuoto in Mercedes. Ed il team principal Toto Wolff non ha mai nascosto il suo apprezzamento per il talento monegasco.

Ipotesi assurdamente irreale o cautamente fattibile? Da questo punto di vista, il futuro della Ferrari è nelle mani di Vasseur.


F1 Autore: Silvia Napoletano@silvianap13

Foto: F1, Scuderia Ferrari, Frederic Vasseur

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