lunedì, Aprile 29, 2024

Mercedes/Red Bull: ruoli invertiti, assetti mediatici ribaltati

Sono giorni frenetici quelli che si vivono a Brackley, sede della Mercedes AMG F1. I preparativi della W 14 “B” che vedremo a Imola fervono. Una vettura sulla quale lo staff punta molto per cercare di risollevare una stagione fin qua caratterizzata da più ombre che luci. I punti raccolti da Hamilton e Russell proiettano la Mercedes in terza posizione nella classifica costruttori, molto lontana dalla Red Bull che ormai ha preso il largo e alle spalle anche della Aston Martin che, gara dopo gara, si conferma essere sempre più solida. 

Già giovedì della prossima settimana sarà giornata di verifiche tecniche e potremo quindi apprezzare i cambi estetici fatti dalla Mercedes. Se questi corrisponderanno anche a migliorie prestazionali lo capiremo nel corso di un fine settimana che assume importanza cruciale nell’economia della stagione degli ex campioni del mondo.  

Non si può dire che la Stella a Tre Punte non le stia provando tutte per risollevarsi dal momento difficile. Nelle settimane scorse abbiamo puntualmente raccontato l’avvicendamento che c’è stato tra Mike Elliott, diventato CTO, e James Allison che ha preso pieno possesso delle redini progettuali della W14. Lo switch dimostra come Toto Wolff e i suoi non vogliano lasciare nulla di intentato non ritenendo questo 2023 l’ennesimo anno di passaggio. 

Mercedes
L’ingegnere britannico ex Ferrari James Allison (Mercedes AMG F1 Team) all’interno del garage tedesco

Mercedes cerca in ogni modo di risollevare la stagione

Proprio per ottemperare a questa volontà di provare a battere ogni sentiero per andare a competere stabilmente per la vittoria, anche quello più inimmaginabile, dalla Germania qualcuno ha riferito che Toto Wolff abbia contattato addirittura Adrian Newey. Un tentativo d’ingaggio che non è andato in porto, visto che il genio di Stratford-Upon-Avon resta stabilmente al lavoro negli uffici di Milton Keynes, ma che aveva un gran fascino e le caratteristiche della bivalenza. 

Da un lato, infatti, avrebbe consentito di accrescere immediatamente il tasso tecnico della Mercedes che avrebbe acquisito segreti determinanti (chiaramente dopo il periodo di gardening che sarebbe stato immensamente lungo) e, dall’altro, avrebbe sortito l’effetto di indebolire in maniera drastica il primo avversario della scuderia anglotedesca.

Voci che chiaramente non hanno trovato riscontro né in Red Bull né in Mercedes. Ma ciò non significa che un abboccamento, un sondaggio o una telefonata non ci siano stati. E quando affermato velenosamente da Helmut Marko potrebbe esserne la controprova: “Sembra che Wolff non abbia fiducia nei suoi uomini per riuscire a risolvere i problemi della sua macchina”. Questo il commento sardonico dell’ex pilota di Graz che, quando c’è da provocare quelli della Mercedes non si tira mai indietro. Anzi rincara la dose visto che pare provare quasi un gusto diabolico nel farlo.

Red Bull
il settantanovenne austriaco Helmut Marco, consulente del team Oracle Red Bull Racing

Mercedes – Red Bull: tensioni mai sopite

A tal proposito Marko ha voluto aprire un nuovo fronte di tensione con i rivali. Stavolta l’argomento di discussione sono le pressioni politiche che Brackley starebbe esercitando sulla FIA per ottenere dei vantaggi in pista. Benefici che onestamente nessuno ha apprezzato, considerando che la RB19 è una vettura inarrivabile e lo dimostra gara per gara.

In questi ultimi tempi si sta parlando molto della lunghezza delle zone DRS, con la FIA che sta tendendo ad accorciarle per rendere meno “plastificati” i sorpassi. Ebbene, secondo Helmut Marko, la cosa si sta verificando perché Mercedes ha delle difficoltà con l’ala mobile e le velocità di punta che ne scaturiscono e quindi “chiederebbe l’aiuto” del legislatore per superare i suoi deficit. 

Il sorpasso è sempre stato difficile, ora a maggior ragione con le zone DRS ridotte. Ma sappiamo bene tutti perché sono state apportate queste modifiche ai tracciati. Dobbiamo smettere di intervenire con questi trucchi manipolativi. È bizzarro che proprio la Mercedes si lamenti di questa situazione quando anni fa loro erano molto più avanti rispetto alla concorrenza, anche più di quanto non siamo noi adesso. Per di più quando sbagli la macchina per due anni di fila dovresti stare in silenzio e concentrarti per risolvere i tuoi problemi“.

Pare alquanto improbabile che dietro certe decisioni ci sia la pressione di Wolff. A volte si tende a ingigantire quelli che sono i poteri di un team principal che, inutile negarlo, sa fare bene il suo lavoro e sa farsi sentire nelle sedi opportune. Ma da qui a ritenere che riesca addirittura ad orientare le valutazioni tecniche del legislatore ce ne passa. Le considerazioni di Marko sono un po’ troppo estreme e forse avvelenano i pozzi di una dialettica che quest’anno riesce ancora ad essere nei limiti della corretta interlocuzione sportiva.


Mercedes – Red Bull: l’inversione dei ruoli comporta un cambio dialettico

Osservando esternamente questa dinamica si percepisce chiaramente che sia in corso di svolgimento un naturale gioco delle parti. Mercedes, nello scomodo ruolo di inseguitrice, che cerca di ottenere dei vantaggi sui tavoli tecnici. Red Bull, la volpe, che prova a mantenere intatto lo status quo provando a far congelare tutti gli elementi in cui le scuderie operano attualmente.

Mercedes
Lewis Hamilton (Mercedes W14) e Max Verstappen (Red Bull RB19) nelle fasi d’avvio del Gran Premio d’Australia 2023

I ruoli ora definiti, qualche anno fa, erano del tutto ribaltati. Ricordate quando nel 2020 la Mercedes si presentò ai test di Barcellona col rivoluzionario DAS? Bene, Red Bull fu la capofila dei soggetti protestanti che portarono la Federazione, che aveva promosso il meccanismo in fase progettuale, a cambiare le regole per metterlo fuori legge nell’anno successivo. In quel caso fu Brackley a lamentarsi dell’azione del team concorrente e di tutti gli altri che a versarono la trovata geniale che in quella stagione e permise a Hamilton di vincere il suo settimo titolo iridato. 

Questa presunta tensione che si sta creando tra le due squadre che hanno guidato la Formula Uno negli ultimi quindici anni può essere derubricata a scaramuccia mediatica figlia di un cambio di prospettive determinato da ruoli che si sono invertiti a partire dal 2021. Per ora Mercedes non risponde alle accuse di Helmut Marko, ma di sicuro avrà incassato il colpo. Il sogno recondito di Toto Wolff e di tutto l’ambiente è quello di rispondere in pista con una W14 “B” competitiva ed in grado di sovvertire pronostici che ad oggi sembrano già scritti. Il tempo ci dirà.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMG, Oracle Red Bull Racing

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