mercoledì, Maggio 15, 2024

Ferrari: le frizioni interne che limitano la gestione sportiva

Ferrari trionfa con grande merito la 24H di Le Mans, edizione del centenario. Si tratta della decima vittoria della storia per il Cavallino Rampante nella corsa endurance più famosa del mondo. Lo fa battendo la grande favorita Toyota che aveva monopolizzato le ultime cinque edizioni del prestigiosissimo evento. Se ce lo avessero detto prima, non ci avremmo mai creduto.

Si tratta di un successo davvero storico per tanti motivi, che durante le ventiquattro ore della manifestazione sportiva ha mostrato tutta la propria bellezza e pericolosità di questa gara “massacrante”. Riaffiorano alla mente tanti ricordi sotto questo aspetto. Come dimenticare, ad esempio, il grandissimo scontro con il colosso statunitense della Ford, che negli anni sessanta mise in campo tutta la sua forza industriale ed economica per battere l’allora “piccola” Ferrari.

Dopodiché arrivò la tanto agognata decisione di ritirarsi dal mondiale resistenza, presa a malincuore da Enzo. Siamo nel 1973 e lo storico marchio italiano non era in grado di gestire contemporaneamente mondiale prototipi e Formula Uno. Per questo semplice motivo il Drake decise di riversare tutte le sue energie sulla massima categoria del motorsport.

La vittoria della Ferrari 499P, cominciata circa un anno fa con grande umiltà tramite la costruzione dell’Hypercar italiana da parte del team capitanato da Coletta, va definita come “una classica storia Ferrari”. Tale aspetto ci ha mostrato chiaramente una grande coesione di gruppo, necessario per raggiungere risultati altisonanti. Quello che oramai da anni, tristemente, non succede in Formula Uno. Ne abbiamo parlato attraverso uno scritto proprio ieri, dove tra i vari aspetti argomentati facciamo il punto sulla “lezione di vita sportiva” che AF Corse ha impartito al team di Maranello.

Ferrari
la Ferrari 499P vince la centesima edizione della 24H di Le Mans

Naturalmente un grande plauso va di diritto ai piloti, splendidi interpreti di questa vettura, che si sono alternati al volante della numero 51. Fra loro spiccano ben due italiani: L’ex Alfa Romeo Antonio Giovinazzi e l’esperto trentanovenne Alessandro Pier Guidi. Anche la numero 50 che durante le qualifiche del sabato aveva brillantemente siglato la pole position avrebbe potuto dire la sua. Purtroppo però, uno sfortunato incidente causato da un detrito ha relegato l’altra rossa al quinto posto finale.


Ferrari: le frizioni interne con la FIAT

Il successo della Ferrari nella leggendaria 24H di Le Mans non può altro che portarci a riflettere sull’attuale scenario del team italiano in Formula Uno. Enzo Ferrari ha sempre sostenuto che la squadra corse doveva avere comunque delle dinamiche esterne dall’azienda vera e propria. Uno dei problemi in tal senso riguarda le frizioni che attualmente emergono all’interno della GES che purtroppo, tristemente, fanno parte della storia del Cavallino Rampante oramai da diversi decenni.

Ferrari
Enrico Cardile, DT ad interim della Scuderia Ferrari al termine del GP di Monaco, affiancato da Riccardo Adami e Diego Ioverno

Nel panorama attuale della Formula Uno la Ferrari è l’unica realtà in cui il “braccio sportivo” fa parte dell’azienda. Tale contesto ha spesso “avvelenato” il reparto operativo, tramite una concentrazione non ottimale nel raggiungimento dei risultati sportivi. Durante le annate ’82/’83, alle prese con diverse frizioni interne con la FIAT che peraltro pagava i conti di gestione sportiva e sezione industriale, Ferrari accarezzo l’idea di “staccare” la GES dall’azienda industriale, tornando ad un passato più lontano, anni 30, con il sodalizio tra la scuderia italiana e l’Alfa Romeo. Il sogno non durò molto però, visto che l’avvocato Agnelli negò questa volontà. Ciononostante l’idea non è mai stata abbandonata.

Questo e tanti altri argomenti sono presenti nel contenuto video a seguire, dove vengono snocciolate diverse tematiche in compagnia del caro amico e scrittore famoso Luca Dal Monte, tramite il consueto supporto del nostro direttore Mariano Froldi. Buona visione.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari

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