Buco regolamentare FIA: Verstappen non sconterà la penalità comminata a Monza

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l'olandese Max Verstappen (Red Bull Racing Honda) posa per uno scatto dopo la Sprint Race nel fine settimana del Gran Premio d'Italia edizione 2021

Lewis Hamilton vs Max Verstappen, atto secondo. Se a Silverstone la rivalità tra i due piloti si è ufficialmente manifestata, a Monza è definitivamente esplosa. Molti osservatori della F1 avevano anticipato l’ennesimo contatto che, puntuale, si è verificato alla Prima Variante dopo che il destino, presentandosi sotto forma di due pit stop errati, ha messo i due contendenti al titolo l’uno di fianco all’altro.

Troppo vicini per non scatenare l’ennesimo duello con il peggiore epilogo immaginabile per il mondiale: un doppio ritiro che alimenta polemiche e accuse e che dicotomizza ulteriormente le fazioni. A rendere ancora più pepato il dibattito sull’accaduto è arrivata la penalità che i commissari, dopo la gara, hanno comminato al talento olandese in forza alla Red Bull. Tre posizioni di arretramento in griglia da scontarsi tra due settimane, in quel di Sochi.

Partiamo proprio da questo fatto: la decisione del collegio giudicante è corretta? Rispondere a questa domanda non è semplice. Ciò che possiamo dire è che la sentenza è in linea con la recentissima giurisprudenza che tende ad emettere una pena che ha validità nel GP successivo se il reo non è in grado di concludere la gara in cui si è celebrato l’evento.

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Valtteri Bottas (Mercedes AMG F1 W12) e Sergio Perez (Red Bull Racing Honda RB16B) negli attimi successivi al crash nella partenza del Gran Premio di Ungheria edizione 2021

La mente torna immediatamente al GP d’Ungheria quando Lance Stroll e Valtteri Bottas, in due distinte manovre, hanno commesso errori palesi che hanno rovinato la gara di altri piloti. In quella circostanza le posizioni di penalità da scontare in Belgio furono cinque a testa data la gravità della topica dei due su menzionati.

Diatriba terminata? Affatto. Tanti sottolineano che Hamilton, a Silverstone, ha avuto la possibilità di vincere nonostante fosse stato considerato colpevole dai commissari. Fattispecie molto diversa da quella in oggetto, sicuramente non sovrapponibile. Lewis ottenne 10 secondi di penalità e due punti sulla patente poiché aveva compromesso la gara di un avversario. Aveva, dunque, infranto l’articolo 2-D, capitolo IV, appendice L del regolamento sportivo della FIA.

La commissione giudicante, in quella circostanza, potette avvalersi delle telemetrie (leggi la nostra analisi telemetrica sul fatto qui) e delle immagini per stabilire che il britannico aveva spazio per evitare la collisione mentre, dal canto suo, Verstappen non poteva contare su area libera alla sua sinistra per allargarsi all’esterno della Copse. La penalità fu quindi calcolata in secondi perché Hamilton era ancora in gara. Ecco la differenza con il caso Monza. Evidenze spiegate chiaramente da Michael Masi lunedì scorso.

Lasciamoci il Gp d’Italia alle spalle e proiettiamoci al prossimo Gran Premio di Russia, dove si sentiranno gli effetti delle decisioni della commissione cui faceva parte anche Vitantonio Liuzzi. La Red Bull, conscia dell’obbligatorio arretramento in griglia, potrebbe inscenare una strategia atta a limitare i danni. Dopo l’incidente di Silverstone, i tecnici della Honda hanno provato a recuperare la power unit montata sulla RB16B. Tentativo andato a vuoto poiché il propulsore è risultato compromesso.

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il triste epilogo dello scontro tra Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team) e Max Verstappen (Red Bull Racing Honda) durante il giro 26 del Gran Premio d’Italia edizione 2021

E’ quindi sorta la consapevolezza che Verstappen, per completare la stagione, abbisogna della quarta unità motrice. Quello che stanno teorizzando a Milton Keynes non è un cambio di alcune parti del motore, ma un sostituzione radicale. Materia, questa, disciplinata dal regolamento sportivo all’articolo 23.3.

Le pluri-sostituzioni di parti interne del sei cilindri nipponico dovrebbero portare ad un minimo di 15 posizioni di arretramento in griglia. Da qualche stagione è stato deliberato dagli organi competenti che le penalità superiori a 15 posizioni totali si trasformino automaticamente nella richiesta di partire dal fondo. In questo caso, che fine fa la sanzione inflitta a Verstappen per il suo errore alla Prima Variante?

Va in fumo, svanisce, si autodistrugge. Può rientrare parzialmente in gioco solo nel caso in cui c’è un altro pilota in griglia che opera lo stesso totale cambio motoristico. In questo caso sarebbe Verstappen, in virtù di un’ulteriore pena che pende sul capo, a partire ultimo.

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il team principal britannico Christian Horner (Red Bull Racing Honda) pensieroso durante il fine settimana del Gran Premio d’Italia edizione 2021

Questi sono i calcoli che stanno facendo in Red Bull e che fanno pensare che le tre posizioni di arretramento imposte dopo Monza siano in realtà un non problema. Ciò, bisogna essere chiari, non sta a significare che la manovra dell’olandese sia stata deliberata o che sia stata studiata a tavolino con cinico opportunismo. No, il ragionamento non vuole andare in questa direzione.

Chiaro è che gli effetti dell’incidente potrebbero essere nulli andando a raggirare una penalità che potrebbe dunque evaporare. Il problema non si chiama Verstappen. Né Red Bull. Né Chris Horner. Il problema si chiama F1. La questione è atavica e afferisce alla non puntuale scrittura dei regolamenti.

Quella imposta a Max Verstappen è una sanzione che riguarda aspetti prettamente sportivi, che si riferisce a cose di pista. Tali ammende non dovrebbero essere inglobate ed annullate da altre di carattere tecnico come quelle assimilabili alla sostituzione di parti di una power unit.

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Dutchman Max Verstappen (Red Bull Racing Honda) is positioned in his RB16B before the Sprint Qualifying

Red Bull – o chi per essa – deve cambiare il propulsore partendo in fondo allo schieramento? Bene, allora la sanzione sportiva dovrebbe slittare all’evento successivo. Oppure si dovrebbe trasformare in tempo aggiuntivo da sommare in gara. Il regolamento attuale, in certe circostanze, è come se garantisse una scorciatoia al reo che porta, sostanzialmente, ad una sanatoria.

Se si parte dall’assunto secondo cui Verstappen ha subito ammenda per aver effettuato, nelle parole di Liuzzi, “Una manovra molto ottimistica sfociata in un sorpasso forzato“, allora il gesto dovrebbe trovare espiazione nello scontare la sanzione. L’incidente di Monza e il possibile cambio di motore di Sochi mettono a nudo l’ennesimo busillis regolamentare che prima o poi andrebbe risolto. Per rendere il sistema più puntuale. E credibile.


F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: Mercedes, Red Bull, F1

4 Commenti

    • Basterebbe leggere l’intero articolo per comprendere che si tratta di un vuoto normativo che può essere sfruttato da tutti e non solo da Red Bull. Solitamente il titolo non può spiegare ogni cosa.

  1. Ecco perché la F1 non è più seguita come una volta, fagocitata da regolamenti assurdi è diventata una gara di regolarità. Bravi continuate così, STANDING OVATION.

  2. Premesso che a me l’incidente di Monza è parso un incidente di gara. Condivido che la penalità va scontata al di là della penalità tecnica. Per giustizia avrei dato 10″ come ad Hamilton da scontare nella gara successiva.

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